Lo staccato e il legato - MusicAzzurra, pianoforte, didattica e musica per bambini e adulti.

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LE PRINCIPALI TECNICHE PIANISTICHE
Organizzando i movimenti Cap. 6
LO STACCATO E IL LEGATO
Lo staccato e il legato potremmo definirli in maniera più propriamente corretta, un “tocco”pianistico, ma che richiedono tecnica per essere eseguiti.
Esistono: lo staccato di dito, di polso, di avambraccio e di braccio.
Nello staccato di dito, eseguiamo un movimento rapido e stretto delle dita, pizzicando quasi come se volessimo togliere un adesivo dal tasto oppure volessimo catturarlo nel palmo della mano.Le dita si muovono rapidamente verso l’interno mentre la mano agisce di rimbalzo.
Nello staccato di polso, lo slancio del dito viene dato dalla mano che a sua volta lo riceve dal polso, è un movimento più ampio del precedente , ma sempre rapido e veloce.
Lo staccato di avambraccio aggiunge lo slancio dell’avambraccio  a quello del polso, della mano e del dito.
Infine c’è lo staccato di braccio che riguarda principalmente lo staccato nelle ottave. Qui il tocco staccato del dito viene slanciato dal polso che a sua volta riceve slancio dall’avambraccio e a sua volta dalla leva del braccio.
La scelta della tecnica dello staccato dipende dal tipo di sonorità che vogliamo ottenere e dal contesto:
  • se è uno staccato dolce;
  • staccato secco;
  • staccato con il chiodino;
  • se è veloce oppure lento;
  • se è sul forte o sul piano;
  • se ci sono ottave o accordi;
  • se è un “portato” pertanto uno staccato lungo;
Il dito è quello che ha l’ultima parola, perciò, deve mantenersi molto attivo e prensile e servire il fraseggio musicale nel contesto.
Il legato è quel tocco pianistico che studiamo fin da subito e che consiste nell’unire i suoni in modo fluido e melodico, ho trovato estremamente interessante uno studio sul legato di Pozzoli in cui i due suoni in relazione si sovrapponevano per un tempo e solo dopo, il dito precedente toglieva la presa.
Es. dito 1, poi 1-2, poi sollevo 1 e resta 2, aggiungo il 3 ed ho 2-3, tolgo il 2 lasciando il 3, aggiungo il 4 ed otterrò 3-4, tolgo il 3 e resta il 4, aggiungo il 5 ed ho 4-5, tolgo il 4.
Questo procedimento ammorbidisce e sincronizza in modo più profondo il legato tra i suoni.
 
 
(Biografia: Sandor-Come si suona il pianoforte; Cortot –Principi razionali della tecnica pianistica; Corni-Come una danza; Brugnoli-Dinamica pianistica)
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